L’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità la legge che le istituisce con l’obiettivo di favorire la transizione ecologica.

La Regione Emilia-Romagna dà il via libera alle Comunità energetiche rinnovabili (CER) e ai progetti di autoconsumo collettivo, promuovendo lo sviluppo di un sistema energetico decentrato e interconnesso, che riconosca e richieda un ruolo sempre più attivo e consapevole da parte dei cittadini per la tutela dell’ambiente.

In concreto, le nuove CER prevedono che gruppi di persone fisiche, imprese, enti territoriali, di ricerca e formazione, religiosi, del Terzo settore e di protezione ambientale si uniscano e insieme producano, distribuiscano, scambino e accumulino energia a impatto zero attraverso impianti di energia rinnovabile.

Un modo nuovo di dirsi e di essere comunità, spinti dal nuovo diktat della transizione ecologica. Una best practice in tal senso esiste già e si trova a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia: un condominio produce da sé l’energia elettrica di cui ha bisogno e ne accumula anche per alimentare un parco di automobili elettriche. Un sistema win win che la Regione Emilia-Romagna punta a estendere e riproporre in molte altre realtà grazie alla nuova legge sulle Comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile.

La nuova normativa costituisce a tutti gli effetti un passo in avanti per centrare gli obiettivi fissati nel Patto per il Lavoro e per il Clima, siglato dalla Regione a fine 2020 e con il quale si è stabilito di arrivare alla ‘neutralità carbonica’ entro il 2050 e alle energie pulite e rinnovabili entro il 2035.