È il piano che Commissione Europea propone per ridurre la propria dipendenza energetica, in primis dalla Russia.

L’obiettivo è accelerare la transizione ecologica e aumentare il ricorso a fonti energetiche green, riducendo in questo modo la propria necessità di attingere alle fonti fossili russe e aumentando la propria autonomia in chiave strategica.
REPower EU consentirà all’Unione europea di «risparmiare energia, rendendo più facile l’abbandono delle fonti fissili e favorendo l’avviamento di investimenti su una nuova scala», ha confermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE.

Il piano si muoverà lungo quattro “pilastri”:
1. il risparmio e l’efficientamento energetico;
2. la sostituzione delle fonti fossili russe e la diversificazione delle forniture;
3. l’aumento dell’uso energia pulita;
4. il finanziamento di nuove infrastrutture (gasdotti, impianti di rigassificazione ecc.).

Agendo su questi fronti, entro il 2030 la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili dovrebbe raggiungere il 45%, con un incremento del 5% rispetto a quanto previsto finora. Tra le misure in programma, oltre alle facilitazioni per l’avvio di nuovi progetti green, c’è anche l’introduzione dell’obbligo di adottare pannelli solari sui tetti di tutti i nuovi edifici residenziali.

Bisognerà inoltre agire per favorire un maggiore risparmio energetico, per diversificare le forniture o per incrementare le produzioni interne derivanti dal nucleare o dal carbone, riducendo in questo modo l’approvvigionamento dalla Russia.

L’importante sarà fare attenzione a non depotenziare la portata green del piano, concentrando gli sforzi soprattutto sull’efficientamento energetico, la riduzione dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili.

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