News-Electra-Cresme-costruzioniIl XXXIV Rapporto congiunturale e previsionale Cresme fotografa il “Mercato delle costruzioni 2023-2026”. Dopo il picco riconducibile ai bonus edilizi, si fa strada una nuova fase legata all’attuazione del PNRR.

LO SCENARIO ECONOMICO

Un dossier che offre numeri e spunti di riflessione quello presentato dal Cresme con il XXXIV Rapporto congiunturale e previsionale delle costruzioni.

La relazione, nel fotografare il “Mercato delle costruzioni 2023-2026”, si snoda attorno ai principali temi dell’economia mondiale e nazionale, per poi delineare lo scenario attuale e futuro delle costruzioni in Italia.

Nell’ultimo periodo gli scenari sono profondamente cambiati, con l’inflazione diventata rapidamente tema centrale delle politiche economiche internazionali, insieme al rialzo dei tassi di interesse e al costo del denaro sempre molto elevato.

Alle criticità, superate, dovute alla pandemia da Covid, si sono sommate quelle derivanti dalla guerra in Ucraina e dalla concorrenza tra Cina e Stati Uniti.

In questo contesto non devono sorprendere i dati economici di moltissimi Paesi, che fanno registrare un rallentamento generale dei rispettivi sistemi economici.

Per quanto riguarda l’Italia e il mercato delle costruzioni, occorre constatare che il settore, pur avendo perso parte della propria capacità di traino per il prodotto interno lordo nazionale, è riuscito a mantenere performance positive, grazie soprattutto alle opere pubbliche e di ingegneria civile.

IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI

L’Italia, in questo periodo, ha infatti lavorato bene, tanto che i dati registrati sono migliori rispetto a quelli di altri Paesi europei, con il settore delle costruzioni nel ruolo di motore per la crescita nel biennio 2021-22.

Per il 2023 il Cresme comunica una leggera flessione per il comparto edile, dovuta al rallentamento dei lavori di riqualificazione.

Terminato il periodo degli incentivi, prende però avvio una nuova fase che riguarderà l’attuazione dei progetti del PNRR che devono essere eseguiti, ma non solo.

Il mercato delle opere pubbliche in questi anni è cambiato e lo dimostrano i dati del triennio 2019-2021 dove sono stati messi a gara, in media, 40 miliardi di euro all’anno. L’influsso del PNRR si è fatto sentire solo successivamente.

Secondo il Cresme ciò significa che, se negli ultimi anni gli investimenti pubblici hanno giocato un ruolo decisivo nell’andamento del mercato edile, probabilmente continueranno a farlo, e in modo ancora più evidente, nel prossimo futuro.